hakurenshi: (Default)
hakurenshi ([personal profile] hakurenshi) wrote2020-02-28 09:28 pm
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Until we touch (COWT10, week 4, m1)

Fandom: Haikyuu!!
Prompt: spokon (m1)
Parole: 900
Warnings: established relationship, levyaku, blowjob, nsfw.



Quando si diceva "giocare col fuoco", Lev non ha capito subito il senso figurato della frase. Si immaginava qualcuno accendere un fuoco o stare vicino a uno e allungare una mano, bruciarsi, letteralmente. Poi crescendo ed essendo il tipo di persona da agire spesso prima di riflettere, ha compreso quanto la cosa potesse applicarsi al senso più generico di "rischio consapevole", di sfidare la sorte, e quando ha iniziato a giocare a pallavolo con la Nekoma quel detto ha collimato sempre di più con la figura di Yaku - se commentava la sua altezza, Yamamoto diceva ridendo e preannunciando un calcio volante "ti piace giocare col fuoco, Haiba", e lo stesso quando ripeteva per l'ennesima volta lo stesso errore per il quale Kenma lo aveva già ripreso almeno tre volte.

Dalla prima volta in cui ha preso un calcio da Yaku sono passati due anni, ormai. Lev sta finendo il suo ultimo anno mentre Yaku prosegue gli studi in università e i weekend sono le parentesi che si concedono insieme, quando sono liberi dagli impegni; se nessuno dei due ha da fare la domenica, Yaku ogni tanto gli permette di restare a dormire - ogni tanto, perché sostiene Lev non debba trascurare né gli studi, né gli amici, né il club e nemmeno la famiglia. Una serie di "né" che Lev non può esattamente rifiutare, tenendo a tutti quanti anche quando diventano una sorta di "ma" tra lui e il suo ragazzo. Eppure ci sono le volte in cui niente gli impedisce di restare da Yaku, di passare per bene del tempo insieme: alcuni weekend potrebbero sembrare scialbi a qualcuno - giornate semplici, ore trascorse tra qualche acquisto qua e là, un pranzo insieme, un film magari e poi addormentarsi perché si viene da una sessione di allenamento o da una settimana di corsi massacranti. Lev ama già il fatto di svegliarsi con Yaku vicino, nelle rare occasioni in cui il più grande dorme più di lui, o di riprendere coscienza con i rumori familiari di Yaku che si muove nel piccolo angolo cottura del suo appartamento da studente squattrinato per preparargli la colazione.

Poi ci sono weekend come quello, dove si concedono qualcosa in più, dove la stanchezza non ha il sopravvento poco dopo cena o gli lascia l'autonomia sufficiente solo a guardare qualcosa di poco impegnativo alla tv; se qualcuno lo vedesse ora, mentre volta appena il viso per baciare la gamba di Yaku che tiene ferma e poggiata sulla propria spalla, penserebbero che è impazzito e in cerca di una morte lenta e dolorosa. Invece Lev con gli anni ha imparato a osare quando può - sebbene continui a farlo anche quando non dovrebbe - e lo fa, come ora. Yaku è sdraiato sul letto, lo guarda con il viso in parte coperto dal proprio braccio. E' nudo, Lev lo ha appena spogliato dei boxer, l'ultimo indumento che era rimasto, e mantiene gli occhi su di lui con la stessa adorazione rivolta al proprio signore. Le sue labbra si posano di nuovo sulla gamba di Yaku, risalgono verso la caviglia ma quando sente Yaku mugugnare qualcosa si ferma e riporta lo sguardo chiaro su di lui.

Yaku non dice niente di comprensibile, ma in qualche modo Lev capisce - o, a prescindere da quello, decide di farlo e basta - di dover cambiare direzione: la scia di baci riprende ma scende, sul polpaccio e poi vicino al ginocchio, scende ancora mentre lui si piega in avanti senza lasciare andare la gamba dell'altro; arriva all'interno coscia e i baci si fanno più umidi, ogni tanto lo chiama per nome, lascia un morso lieve che fa sussultare Yaku sotto di lui. A essere sincero, da quando stanno insieme Lev ha sempre apprezzato più lo stare sotto che lo stare sopra, gli piace il modo in cui Yaku prende l'iniziativa quando fanno sesso, il modo in cui nonostante sia eccitato si prenda sempre il tempo di prepararlo a dovere, con una premura che è sempre stata tipica di lui; gli piace come si spinga dentro di lui, l'immobilità della prima manciata di secondi perché quel primo movimento lo eccita sempre più di quanto vorrebbe ammettere; Lev ama come Yaku abbia imparato a conoscere i suoi punti sensibili, come a ogni spinta faccia combaciare dei tocchi precisi. 

Perciò in momenti come questo, quando Yaku è sotto di lui, Lev cerca quegli stessi punti sensibili sul corpo dell'altro - si china maggiormente fino a essere con il viso fra le sue gambe e a prenderlo in bocca, succhiare finché non sono solo i gemiti di Yaku a riempire il silenzio della stanza, la tv un sottofondo dimenticato. Le mani di Lev tengono entrambe le sue gambe, si arpionano sulle sue cosce e questo gli permette di sentire Yaku tremare e sussultare ogni volta che una carezza della sua lingua lo porta un passo più vicino all'orgasmo.

Quando Lev sente una mano dell'altro arrivare a sorpresa sulla sua testa, le dita tra i capelli, si stacca dall'erezione di Yaku solo per leccarne la punta e sentire il suo compagno gemere più forte, chiedergli di più. Quando glielo dà lo fa con la mano - Yaku chiama il suo nome, getta la testa leggermente all'indietro e Lev lo morde, vicino all'inguine e lo sente gemere ancora una volta mentre raggiunge l'orgasmo, infine.

I suoi ansimi riempiono ancora la stanza, più forti di qualsiasi rumore.