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Fandom: originali (COWT-VERSE)
Prompt: cow-t!verse, NSFW (m1b)
Parole: 2650
Rating: mature
Warnings: linguaggio scurrile, descrizione di pratiche sessuali, au, vi prego è tutto così ooc che mi sento in colpa.
Il Polyverso era salvo, anche se ogni tanto non si capiva davvero bene dove, ma si vociferava qualcuno facesse la conta sul bollettino di morte e se non superava un certo numero complessivo andava tutto bene. Quindi, visto che quell’anno il numero era zero - era zero, vero?! - niente e nessuno avrebbe potuto turbare le Lande nel loro giubilo e tripudio.
Leste lesse quelle poche righe, ancora e ancora, infine alzò lo sguardo sulla giovane che gli stava davanti. Per quanto lui avesse una certa fama da difendere, e nonostante questa fama fosse più o meno riguardante un discreto (ma anche non tanto) numero di persone appartenenti all’edificio scolastico, quella di fronte a lui non rientrava nelle sue mire. E no, non per una quisquilia quale l’assenza di un pene tra le sue gambe. Hush gli piaceva, aveva tante qualità e non c’era niente che un sexy shop non potesse sistemare riguardo alcune qualità mancanti, ma erano troppo diversi persino per lui. Per assurdo, poi, Leste preferiva parlarle che farci sesso. Per alcuni questo significava l’amore, quello vero, quello che ti fa rivedere le tue priorità.
Per Leste significava solo che voleva parlare.
«Hush, tu lo sai quanto ti consideri una cara amica piena di pregi.» cominciò con un sopracciglio inarcato e quella nota di sempiterno sarcasmo nel tono di voce che faceva sempre sembrare stesse ironizzando su tutto, anche quando non era così - sebbene succedesse raramente.
Hush lo guardò, gli abiti da bad girl, la totale assenza di trucco e la posizione seduta non proprio da signorina per bene. Lo stava sfidando a proseguire e al tempo stesso era in procinto di intimargli di tacere, Leste lo sentiva. Ovviamente ignorò la cosa e proseguì: «Ma il tuo riassunto di questo libro è tremendo. Manca di coinvolgimento, tanto per dirne una.»
Hush masticò la gomma più rumorosamente, di proposito e per dargli fastidio, ma Leste finse di non accorgersene nemmeno; non perdeva mai una gara a chi irritava di più il suo prossimo, la signorina che era poi una delle sue poche amiche aveva fatto male i conti.
«Sai che possibilità hai che la tua opinione mi interessi?» lo interrogò Hush, senza aspettare di sentire la risposta «Più o meno quanto sono le tue possibilità di scoparti Regis, Leste. Quindi un numero negativo incalcolabile.»
Leste rise, apertamente.
«Ah, piccola Hush-»
«Chiamami di nuovo come chiameresti una cheerleader che ti sbava dietro e giuro su Dio che ti spacco di botte.» lo minacciò, molto seria; Leste decise che anche senza nomignolo sarebbe andato benissimo.
«Dicevo che il sottoscritto ha ben più di una possibilità di portarsi a letto con successo il professor Regis.» fece presente «E poi scusami, ma nessuno avrebbe mai nemmeno scommesso per sbaglio su te e Knight. Non che il finale non mi abbia reso piuttosto fiero di te, comunque. Sono orgoglioso di averti come amica.»
Hush lo guardò come una ragazza delicata (quindi non lei) avrebbe guardato un insetto schifoso (quindi non certo una persona affascinante quale Leste si reputava).
«A volte quando ti ascolto parlare» cominciò, impietosa, le braccia incrociate sotto il seno - o l’ammasso di strati di abiti, non era ben chiaro e Leste non credeva fosse saggio provare con mano per la scienza «penso di essere fortunata a stare con Knight.»
Beh, non era molto carino da dire nei suoi confronti ma Leste dava atto all’altra di come questa fosse forse la cosa più carina che le avesse mai sentito dire riguardo la fidanzata. Si sentì in dovere di complimentarsi per i suoi progressi nella comunicazione riguardo la sua sfera emotiva che non fosse tramite grugniti.
«Sei quasi romantica, Hush.»
«Che hai capito.» lo fermò subito «E’ perché quando parli così mi fai venire una cazzo di secchezza vaginale che la metà basta.»
Ouch, okay, questa aveva fatto male. Lui non causava secchezza a nessun organo genitale, va bene?
«Ignorerò questa cattiveria gratuita e comunque il tuo report è degno di un bambino di cinque anni. Mi hai chiesto di aiutarti, fatti aiutare.» concluse, profondamente offeso. La vide alzare gli occhi al soffitto e stava per aggiungere altro quando una mano si posò sulla sua spalla. Nel voltarsi, Leste non poté fare a meno di riconoscere… beh, era sicuro che fosse qualcuno del suo fan club, ma ammetteva di non ricordare assolutamente il suo nome. Sorrise comunque, perché così era giusto, alzandosi e spostandole anche la sedia perché potesse unirsi a loro: dopo la cattiveria di Hush il suo ego aveva bisogno di riprendersi un po’, e cosa c’era di male in fondo nel sollazzarsi un po’ con i complimenti di una fan.
«Carissima, ti prego unisciti a noi.» pronunciò con un sorrisetto sghembo. La giovane si sedette, con un po’ di imbarazzo iniziale e un’occhiata a Hush, forse temendo di interrompere o forse temendo per la sua vita. Leste si sentì in dovere di tranquillizzarla.
«Non preoccuparti, Hush abbaia ma non morde, almeno se le stai lontana. E poi oggi ce l’ha con me, quindi sei al sicuro.» assicurò facendole l’occhiolino. L’aveva notata perché non era il tipo di fan da guardarlo con gli occhi sognanti di chi lo desiderava come principe azzurro - non che Leste non gradisse le attenzioni, ma non si vedeva granché in quel ruolo per ovvie ragioni - ma quelli di chi vedeva in lui un idolo, un esempio forse, qualcuno che raggiungeva vette inesplorate.
Beh, qualche vetta si poteva dire che l’avesse raggiunta eccome ma--
«Sono una fan anche di Hush!» assicurò, petto in fuori piena di orgoglio «Trovo che la vostra amicizia sia bellissima e si completi alla perfezione!»
«Non siamo amici.» la interruppe Hush «Ignorala.» aggiunse Leste facendole cenno di proseguire. La ragazza con la maglietta raffigurante un tondo e peloso culetto di corgi non se lo fece ripetere due volte.
«E soprattutto, amo il fatto che siate amici senza alcuna possibilità di finire insieme! Voglio dire, Hush sta già con Knight.» disse come se la fidanzata fosse la sua; Leste lo trovò quasi tenero «E tu, Leste» si voltò a guardarlo con decisione «tutte tifiamo per te, anche se pensiamo tu stia puntando persone diverse.»
«O magari tutte contemporaneamente.» sottolineò Hush con un sibilo.
«Cosa vuoi che ti dica, Hush: sono un uomo che può chiedere anche a più uomini e sentirsi rispondere comunque di sì.» si pavoneggiò il giusto, peraltro senza mentire. Hush scosse la testa con fare disgustato, mentre la fan annuiva con forza.
«Esatto! E’ una delle possibili teorie.»
«Ah sì? Parlamene meglio. Se qualcuna mi dovesse piacere abbastanza, ti dirò della mia prossima conquista e di cosa ho pianificato di fare.» assicurò lui. Lei non si fece scappare la possibilità, dando per scontato che Leste non stesse mentendo.
«Dunque, una parte di noi è convinta che potresti funzionare molto bene con Yande. Possente, differenza di carnagione, lui ha quell’aria da cacciatore...» fece una pausa a effetto prima di proseguire «Poi alcune di noi pensano invece Rufus. E’ un po’ più enigmatico degli altri, ma forse per questo ha il suo fascino. Sembra una persona buona, uno che potrebbe tenerti in grande considerazione e alcune di noi pensano che sia il classico tipo gentiluomo di giorno e… non so, posso esprimermi liberamente?»
«Ti prego no.»
«Ti prego sì.»
«Bene.» disse lei «Gentiluomo di giorno e bestia di notte. Sarebbe un gap interessante. Infine» e il tono le si alzò di un’ottava, tradendo il suo coinvolgimento «alcune di noi, tra cui me, tifano per te e il professor Regis! Un vedovo, ormai dimentico del fuoco della passione… sareste per-fet-ti.» trillò estasiata.
Leste sentì un’ondata di orgoglio travolgerlo. Era per questo che adorava il proprio fanclub, davvero, erano un toccasana per il suo ego e si stavano dimostrando anche delle grandi intenditrici. Ormai quasi dimentico di avere una Hush molto disgustata lì presente, portò un gomito sul tavolo condiviso e il volto a poggiarsi sulla mano, gli occhi sulla ragazza.
«Ebbene» disse con un’occhiata divertita a Hush «è proprio il professor Regis a essere nelle mie mire.» per adesso «Ma qualcuno non mi aiuta nel pianificare come sedurlo. Non che io abbia bisogno delle idee di terzi, ma sai, dicono che il brainstorming comune a volte aiuti. E potrebbe essere il tuo premio per avermi tirato su il morale.» ammise, soppesando la cosa. Ciò che non si aspettava era di vedere la ragazza farsi seria, annuire quasi stessero parlando delle sorti del mondo - beh, la sorte della sua vita sessuale era importante quanto quella del mondo - e chinarsi a recuperare il suo zaino poggiato in precedenza ai propri piedi quando si era seduta. Leste la vide aprirlo con una certa velocità e fretta, tirarne fuori un quaderno che era un po’ nascosto rispetto agli altri dal poco che aveva scorto; era bello carico di fogli, uno di quei quaderni vissuti e solo in un secondo momento notò che si trattava di un raccoglitore.
La sua fan lo poggiò sul tavolo con un piccolo tonfo, attirando persino l’attenzione di Hush; Leste le vide inarcare un sopracciglio, pensosa, ma senza far seguire alcuna domanda o commento. Sapeva bene dopo quasi un anno di amicizia che chiedere, quando si trattava della vita sessuale di Leste, era sempre la scelta sbagliata.
La ragazza dalla maglietta di corgi, intanto, si schiarì la voce e quando Leste portò di nuovo lo sguardo su di lei la vide mettersi ben dritta sulla sedia e avvicinargli il raccoglitore.
«Questo» cominciò, fin troppo solenne «raccoglie una selezione molto attenta di fanfiction porno. Benché io creda che anche solo un foglio scritto da te, Leste, potrebbe surclassarle tutte» si assicurò di sottolineare «non possiamo avere questa conversazione senza la mia guida. Ora sono pronta ad ascoltare.» assicurò, lo sguardo deciso. Leste sorrise divertito, si inumidì le labbra.
«Prima di tutto, ho pensato, essendo il professor Regis un uomo che è stato un tempo sposato deve aver per forza di cose consumato principalmente con la sua moglie di allora.» fu la sua premessa. Hush si alzò e, senza mezzi termini, si congedò con un «Questa cosa sta già diventando disgustosa, addio.»
Leste scosse la testa, tornando sulla sua fan.
«Le possibilità sono due: potrebbe aver già avuto un rapporto con un uomo, che comunque conta poco perché si parla di me.» fece presente, giusto per rimarcare «oppure potrebbe esserne completamente digiuno.» e questo era preferibile, ma più perché sarebbe stato a suo modo un tipo di divertimento diverso. Per quanto, se avesse dovuto mettere sull’ago della bilancia “fare sesso con un uomo mai stato con uomini” e “fare sesso con un uomo già stato con uomini che devo evidentemente fargli dimenticare” Leste non avrebbe davvero saputo indovinare cosa avrebbe fato pendere l’ago.
«In ogni caso, per quanto potrebbe essere interessante penetrarlo» lo disse senza mezzi termini ma senza scadere nella volgarità più tipica di Hush «ammetto che penso di poterlo sedurre molto meglio e molto più facilmente cavalcandolo.»
Si immaginava con una facilità sorprendente sopra Regis e, ancor più vivido nella sua mente, era il viso di Regis stupito dalle ondate di piacere, da quanto eccitante potesse essere il sesso con un uomo e soprattutto il sesso con Leste. Regis pareva una persona gentile, di buon animo, in modo diverso da Rufus forse; Leste era sicuro che si sarebbe dimostrato un amante attento, capace, ma forse al tempo stesso anche il tipo di amante capace di dirgli chiaro e tondo se qualcosa non andava bene nei suoi atteggiamenti e capace all’occorrenza anche di sgridarlo.
In termini di pratiche D/s sarebbe stato perfetto in entrambi i ruoli. Leste riusciva a figurarsi Regis e una serie infinita di kink - bende, un po’ di corde, cera calda e una serie piuttosto numerosa di giocattoli di vario genere oltre alle manette - che sarebbero potuti quasi bastare a sfinirlo. E lui non si faceva sfinire facilmente, per la cronaca.
La fan comunque sembrava più che d’accordo con l’idea di Leste pronto a cavalcare Regis.
«Oh, aspetta, aspetta!» esclamò cominciando a sfogliare con fare febbrile il raccoglitore; fogli e fogli di fittissimi appunti su piccoli post-it su infinite pagine stampate da internet per avere le fanfiction più belle sempre con sé. La sua dedizione era impagabile, Leste si rivedeva in lei, sebbene il suo focus più che scrivere o leggere di sesso fosse farlo. A ognuno il suo.
«Ecco!» aggiunse euforica, indicandogli quello che era chiaramente un post-it una volta di un verde brillante, usurato di certo dalla lettura «Il power!bottom è una cosa assolutamente squisita e penso che, secondo la mia modesta opinione, sia una delle cose più sexy. Voglio dire, capisci» prese a sproloquiare «in condizioni normali uno vede una coppia e ha un’idea più o meno definita di chi sta sopra e chi sotto, e di solito chi sta sotto è “la donna” - quanto mi dà fastidio! - e quindi, dicevo, tutti si aspettano questo maschietto mingherlino e delicato e poi bam!, che volendo potrebbe essere anche il suono di un kabedon-- ah ti spiego dopo il kabedon, tanto non penso sia adatto al caso del professor Regis. Comunque, ecco, bam! e il ragazzo che doveva prenderlo in silenzio mostra questo lato e sottomette a modo suo l’altro, prende in mano la situazione.»
«Spero non solo la situazione.»
Lei rise, capendo l’insinuazione e facendogli un occhiolino complice, ormai dimentica di essere davanti al suo idolo e calata perfettamente nel suo elemento: «Mai solo la situazione.» assicurò «Ecco, questo è il power!bottom anche se è spiegato in due parole, ci sono infinite possibilità! Sarebbe perfetto, il professor Regis credo sia un vero uomo ma penso potrebbe piacergli molto farsi sorprendere. E poi? Volevi aggiungere altro pepe alla situazione o…?»
Leste soppesò la cosa. C’era l’opzione dei kink, appunto, ma indovinare le prime volte era sempre un azzardo: si poteva avere una gran fortuna oppure sbagliare del tutto e la posta in gioco era alta. Di solito Leste si teneva sempre un piano b, volendo poteva anche azzardare a chiedere un parere. Non perché avesse mai avuto bisogno di una guida per quel genere di cose, ma più per sfizio personale e poi chissà, magari continuando a parlare gli sarebbe venuta qualche altra idea per conto proprio.
«Ti dirò» iniziò quindi, un mano al mento in una posa e un’espressione pensose «sono molto indeciso: blindfold o manette, per cominciare?» chiese con aria complice, certo di non dover specificare cosa significassero entrambe le parole scelte per chiarirle le sue intenzioni.
«Assolutamente blindfold.» disse senza il minimo dubbio «Privazione di un senso, funziona praticamente sempre. E’ uno dei classici eppure non è mai noioso. Sì certo, anche con le manette gli impediresti di toccarti e sarebbe un senso in meno in un certo qual modo, ma… non mi convince.» decretò senza possibilità di appello.
Leste non poteva dire di non essere d’accordo.
«A quel punto, direi che per concludere l’inizio non mancherà altro che questo.» aggiunse e la stessa mano che aveva toccato il mento si spostò di un poco, indice e medio a toccarsi formando un cerchio con cui normalmente avrebbero potuto fare il segno dell’ok a qualcuno, ma portato vicino alla bocca era l’inequivocabile segno per mimare un bocchino.
Lei trattenne il respiro, poi annuì coprendosi la bocca come se si fossero appena detti il piano segreto per la conquista del mondo - beh, un piano lo era, di conquista pure e un pene poteva essere più importante del mondo, a volte.
«Ma» disse lei quando, passato quel momento, sembrò realizzare qualcosa «hai detto che questo conclude l’inizio.» osservò «Quindi...?»
Leste sorrise, furbo e al tempo stesso lusingato che lei se ne fosse accorta e desiderasse ancora sapere. Tuttavia, per quanto lui adorasse le sue fan - e questa un po’ di più di tutte le altre - non era poi così buono. Quella bontà la lasciava all’uomo che aveva appena pianificato di sedurre, cavalcare, bendare e quant’altro.
«Dovrai immaginarlo, temo.»