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[personal profile] hakurenshi

Prompt: interruzione
Missione: M1 (week 4)
Parole: 722
Rating: teen up
Warnings: original, linguaggio scurrile



Da quando si è unito ai Sohma, Ugetsu deve ammettere di aver trovato la dimensione ideale per chi come lui odia annoiarsi. Fin dall'inizio, ha compreso però le poche regole di cui Reiji si è premurato di informarlo e ha capito, anche dal modo in cui l'uomo gliene ha parlato, che il gruppo Sohma è destinato probabilmente a essere ora tanto quanto in futuro uno di quei gruppi in cui un tradimento dall'interno è da considerarsi impossibile. Ugetsu ha visto numerose persone interagire e unirsi sotto la promessa di un forte legame o di un accordo, persino degli interessi e ogni volta c'è stata una scappatoia. Ma nel modo in cui Reiji gli ha detto «Non ho la pretesa tu impari ad amarli tutti nello stesso modo, ma ho la pretesa che diventino per te più importanti da proteggere di te stesso. Il tradimento non è accettabile. E' mia cura assicurarmi che nessuno abbia mai anche solo la tentazione.» nel modo calmo di un uomo poco avvezzo alla violenza. Sono i più pericolosi.


Da allora sono passati mesi e questo, deve ammetterlo, per quanto sia un modo diverso di interagire e qualcosa che di norma lo avrebbe divertito è anche qualcosa che in un certo qual modo lo disturba. Sarà dovuto al fatto di averli sempre visti interagire come fratelli, di aver notato subito quanto attaccamento avessero l'uno all'altro tanto da non avere nulla da invidiare nemmeno ai gemelli, ma lo sguardo e le accuse che si stanno lanciando Akemi e Izumi è qualcosa che è certo nessuno nel gruppo avrebbe mai voluto vedere. Lo intuisce facilmente da come tutti li guardano ma è solo osservando con attenzione che riesce a distinguere le diverse di emozioni di ognuno di loro, senza nemmeno bisogno di avere una capacità speciale per farlo - i gemelli hanno l'orrore di chi ha appena scoperto quanto facilmente un legame possa sgretolarsi, se spinto fino al limite; Yuuya li osserva con la paura di chi ha sentito troppe volte urlare e in ognuna di esse il dolore fisico è arrivato subito dopo; Shinobu ha il distacco di chi ha instaurato una scala di priorità negli affetti come si farebbe come gli impegni della giornata, ma c'è un gelo ben nascosto dato dal rifiuto di fronte a qualcosa di sgradito.


Se Reiji fosse qui, chissà come si comporterebbe e cosa avrebbe negli occhi oltre al dispiacere. 


Akemi, il più aggressivo dei due anche in condizioni normali, fa un passo in avanti e afferra l'altro per il colletto della maglietta, tirandolo forte abbastanza che per la differenza di altezza tra loro Izumi è costretto a chinarsi in avanti. Non subisce passivamente però, una mano a stringersi attorno al suo polso mentre il viso si avvicina pericolosamente a quello di Akemi, fino a che le loro fronti quasi si toccano.


«Non ne avevi il diritto!» gli grida in faccia, qualcosa di impensabile per Izumi, eppure eccolo lì. Akemi lo guarda come se fosse la cosa che meno vorrebbe avere davanti agli occhi ora «Ne avevo il diritto perché mi sono rotto il cazzo di vederti fare il bravo bambino! E' nauseante!» sbraita, lasciandogli il colletto, liberandosi della stretta sul proprio polso e spintonandolo via. Izumi inciampa e si sbilancia, gli lancia un'occhiata come se volesse fargli crollare addosso l'intero edificio. Dall'altra parte Ugetsu può quasi sentire il rumore delle ossa di Akemi cambiare per assumere una forma che sarebbe l'ultimo limite da superare per non potersi riappacificare mai più, invece pronuncia provazioni dure e Izumi si muove verso di lui, la mano alzata e un colpo caricato che finirebbe di sicuro per abbattersi sul viso di Akemi se Ugetsu non decidesse che è abbastanza.


Questa sorta di rissa, questo litigio, questo distruggersi a vicenda perché si conoscono troppo bene le debolezze dell'altro si interrompe quando lui rilascia la sua abilità e l'oscurità è come una corda elastica che si avviluppa intorno al polso di Izumi, fermando quello schiaffo a metà, e attorno alla testa di Akemi coprendo la sua bocca come un bavaglio, fermando parole per cui poi sarebbe difficile scusarsi.


«Adesso basta.» pronuncia, placido e con quel sottotono divertito che non lo abbandona mai. Vede gli altri rilassarsi visibilmente e sente che in attesa di Reiji questa è la massima protezione che ha da offrire: fermarli prima che si uccidano a vicenda. 

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