In regards to love (COWT10, week 4, m1)
Feb. 28th, 2020 09:30 pmFandom: Tsurune
Prompt: spokon (m1)
Parole: 1080
Warnings: post canon, established relationship, shonen-ai.
Masaki apre la porta del bagno, uscendone e muovendosi per salire le scale di casa e raggiungere la stanza al piano di sopra; spegne le luci al suo passaggio, lasciando che pian piano la casa cada nel buio a eccezione della sua camera, da cui intravede provenire la luce dalla porta aperta anche quando spegne quella del corridoio su cui la stanza si affaccia. Nell'entrarci ci trova Minato, esattamente dove lo ha lasciato, seduto sul bordo del letto intento a scorrere qualche notifica sul suo telefono cellulare - probabile stia cercando di ingannare il tempo, come fa spesso quando lo aspetta mentre Masaki si assicura di aver chiuso a chiave o di aver spento tutto al piano inferiore.
Quando lo sente arrivare Minato si volta e, nel vederlo, Masaki nota che blocca subito la tastiera del telefono; è una piccola abitudine che aveva notato già quando erano studente e insegnante, nelle rare occasioni in cui si sono ritrovati soli quando la loro frequentazione doveva essere ancora del tutto casta, alla luce del giorno perché non fosse sconveniente in più di un modo - insegnante e studente, adulto e minorenne, senza dimenticare uomo e uomo. Già allora Minato lasciava il telefono da parte, quasi dimenticato, e Masaki ha capito subito che era il suo modo di focalizzarsi solo di lui e far sì che il tempo insieme fosse speso al meglio ogni secondo e senza distrazioni, oltre a essere la dimostrazione di una buona educazione di fondo. Gli ha sempre fatto una immensa tenerezza vedere quel piccolo sforzo, quella minuscola attenzione così pregna di significato e ne ha sorriso più di una volta, anche se non sempre forse Minato ne ha compreso la motivazione.
Ora quello accanto al quale si sta andando a sdraiare è un uomo quasi maggiorenne, con vent'anni da compiere tra una manciata di giorni che rispetto agli anni attesi sembra una sciocchezza: c'è più maturità nel suo sguardo e nei suoi lineamenti meno morbidi, meno infantili; il fisico è tonico, ormai formato, non ha niente della rotondità di ragazzino. I capelli sono appena più lunghi di come Minato li portava al liceo, ma tenuti comunque in ordine e senza coprire gli occhi verdi da cui Masaki è stato colpito fin dalla prima volta, nonostante ad animarli ci fosse uno sguardo sconfitto a differenza di adesso.
Nello stendersi Masaki si sistema su un fianco, non tirando del tutto su la coperta e invitando Minato a fare lo stesso, un paio di pacche leggere sul materasso a sottolineare la cosa. Il più giovane posa il telefono di lato, collegandolo al caricatore, e poi si infila sotto le coperte a sua volta facendo sì di stare di fronte a lui e poterlo guardare direttamente. Solo allora Masaki copre entrambi; in risposta, Minato gli si accosta di più, come se fosse ancora un ragazzino - lo vede sorridere, divertito da chissà quale pensiero, e ancor prima di chiederglielo Masaki sente i propri muscoli facciali imitarlo come gli succede spesso. E' stato incredibile scoprire quanto riesca a essere contagiosa la felicità di chi si porta nel cuore, in un modo o nell'altro, e da quando lui e Minato hanno potuto (e voluto) definire il loro rapporto seriamente Masaki lo ha provato sulla sua pelle ogni giorno.
Gli passa un braccio sul fianco, cingendolo morbidamente, senza stringerlo troppo a sé o con un fare possessivo raro e limitato solo ad alcuni momenti della loro intimità.
Minato non si sottrae e anzi ricambia, avvicinando anche il viso al punto che i loro nasi si sfiorano in maniera quasi giocosa. Masaki sbuffa divertito, ritrovandosi sotto lo sguardo di Minato che chiede ancor prima del ragazzo un tacito - ma subito dopo anche vocale - «Cosa c'è?»
«Niente, ma è una cosa che fai spesso.» gli fa notare, il tono di chi lo trova adorabile anziché esserne infastidito. Vede Minato distogliere lo sguardo, una punta di imbarazzo percepibile nel suo atteggiamento che per Masaki è ormai così familiare, e scioglie la presa blanda sul suo fianco per portare la mano sotto il mento del più giovane, facendo una pressione minima solo per far sì che Minato torni a guardarlo.
Quando lo fa, Masaki si limita a sorridergli prima di posare le labbra sulle sue in un bacio leggero, un momento di tenerezza come ne condividono tanti quando sono soli in quella casa in cui presto vivranno insieme e dove Minato smetterà di essere un semplice ospite. Sente Minato rilassarsi lentamente, la sua mano salire a sfiorargli la guancia con dolcezza; Masaki sta per allontanarsi quanto basta a sussurrargli qualcosa quando sente la punta della lingua di Minato sfiorargli il labbro inferiore e - con un piccolo accenno di piacevole sorpresa, a dirla tutta - schiude la bocca per lasciare all'altro la possibilità di approfondire il contatto.
E' un bacio lento, senza fretta, un poco languido forse sebbene non si trasformi mai in qualcosa di febbrile o di così eccitato da portarli a baciarsi con maggiore foga. Non è l'assenza di desiderio, ma il voler condividere una vicinanza maggiore del semplice abbraccio. Minato muove la lingua con lentezza nella bocca di Masaki, accarezza la sua e quando si allontana - di pochissimo - gli mordicchia appena il labbro. E' a metà tra una lieve provocazione e un gesto d'amore, quasi, pregno di quella certezza di potersi permettere una certa intimità con lui senza dover chiedere il permesso di farlo.
La mano che era salita a sorreggere il mento del più giovane scende di nuovo, gli cinge una seconda volta il fianco ma solo per arrivare a poggiarsi sulla schiena; la tiene aperta, quasi volesse toccare più pelle possibile nel momento in cui si insinua sotto la maglia che Minato usa per dormire. Lo sente inarcarsi leggermente e stavolta è Masaki a baciarlo, con lo stesso trasporto privo di urgenza. A un certo punto gli sfiora il palato con la punta della lingua, un po' involontariamente e un po' no, mentre con le dita sale e scende lungo la spina dorsale dell'altro. Lo sente mugolare piano, nella sua bocca, e se ne allontana di nuovo.
Minato ha lo sguardo perso per qualche istante e quando finalmente riesce a focalizzarsi di nuovo su Masaki avvicina il volto al suo, ma solo per deviare a nascondere il proprio contro il suo collo e sospirare sulla sua pelle.
«Masa-san, sei sleale.» mormora piano.
Masaki ridacchia e lo stringe a sé, i corpi vicini, e gli posa un bacio tra i capelli.