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Fandom: UchiTama?!
Prompt: neonato (gattino, m1)
Parole: 539 (carta dolce miele di Melek)
Warnings: sembra porno furry ma non è, però serve a dare l’allegria (...)
Tutto ciò era a dir poco inusuale, qualcosa che in condizioni normali non sarebbe mai dovuto avvenire, non in questo modo almeno. Innanzitutto, era convinto al cento per cento del fatto che sì, cani e gatti potessero essere amici o persino fratelli, ma alcuni limiti non si sarebbero mai dovuti superare. Poteva concepire rapporti tra specie diverse, eppure queste cose un cane e un gatto non avrebbero mai dovuto farle insieme.
Aveva provato a resistere, a tirarsene fuori, a rifiutare. Seppure era vero che fosse immensamente difficile, per lui, dire di no era altrettanto vero che avesse una morale ferrea e forse il problema era stato proprio quello: per chi lo conosceva bene bastava far virare la conversazione e la situazione sul prendersi le proprie responsabilità e, quasi per magia, per Kuro diventava terribile il solo pensiero di sottrarsi alla cosa. Eppure, in questo caso, era persino riuscito a insistere più di quanto avesse mai fatto in altri casi. Era stato possibile perché c’erano tante altre persone che si sarebbero rivelate più adatte di lui a quel… compito, per così dire: Beh, per dirne uno, era talmente informato che Kuro non dubitava sarebbe stato in grado di spiegare meglio di una qualsiasi rivista la cosa. Momo sarebbe stata di sicuro la migliore per quel ruolo, in quanto una gatta femmina, ma gli impegni al Tulip l’avevano impossibilitata, e questo poteva rispettarlo. Tora? Ancora troppo cucciolo, forse. Pochi? Lo stesso. Ma Nora? Nora era un gatto di mondo, un gatto pieno di conoscenze e soprattutto di esperienza.
Kuro era un cane. Un cane grande. E se avesse fatto male al povero Tama mentre… mentre stavano…?
«Ci stai pensando troppo, Kuro.» la voce divertita di Gon lo raggiunge e, quando alzò lo sguardo su di lui con negli occhi una vera e propria supplica, Kuro lo vide sforzarsi per nascondere una risata vera e propria.
«Persino tu saresti molto più adatto di me, Gon...» si lamentò, sull’orlo della disperazione; nemmeno la formazione da cane poliziotto poteva niente di fronte a tutto ciò. Anzi. Se ci pensava diventava tutto molto peggiore di come già non sembrasse. E se lo avessero saputo? Gli avrebbero tolto la possibilità di esercitare i suoi doveri? Cacciato dalla stazione di polizia? Rimproverato per aver gettato l’ombra della vergogna su tutti i cani poliziotto del mondo?!
«Guarda Tama, è già pronto e sta aspettando soltanto te. Forza! Grazie a te, diventerà un gatto adulto.»
Kuro deglutì, spostando gli occhi azzurri sul piccolo Tama. Un gattino così giovane, allontanato troppo presto dalla mamma sebbene per un’adozione che in futuro lo avrebbe di certo reso felice… se ne stava lì, a guardarlo senza alcuna preoccupazione al mondo, pronto ad accoglierlo. A vedere cosa avesse da mostrargli, da insegnargli.
C’era la determinazione nei suoi piccoli occhi di gattino di pochi mesi.
Kuro inspirò, portando le zampe possenti vicine a Tama; si chinò lentamente su di lui, per non spaventarlo. Socchiuse la bocca, ormai vicinissimo al suo corpo… e indugiò, per un secondo. Decise che il piccolo, così pieno di fiducia nei suoi confronti, meritava di sapere cosa stesse per accadere.
«Tama… ora ti insegnerò a leccare via il pelo per pulirti. E’ molto importante per i gatti, quindi osserva bene, okay?»