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[personal profile] hakurenshi

Fandom: originali COWT-verse
Prompt: neonati/cuccioli (m1)
Parole: 842 (carta dolce miele di Melek)
Warnings: i corgi del Tempo sono proprietà di Alexiel, ma un po’ di tutti perché c’è un corgi del Tempo in ognuno di noi.



Nell’aria si sentiva l’arrivo di qualcosa. I nasi umidi dei piccoli corgi del Tempo percepivano così quando grandi spaccature e squilibri facevano vacillare le vastità del poliverso, e quel momento non faceva eccezione. Dall’ampio giardino Gala e Shade, intente a decidere quale zampata d’inchiostro potesse dare quella spinta in più allo scritto su cui stavano lavorando, alzarono le testoline pelose in allarme.

«C’è uno squilibrio nella forza.» disse Shade, una delle veterane dei corgi del Tempo; Gala annuì subito, consapevole: «Dobbiamo avvisare Tabata.»

Ma Tabata, l’unica vera avanguardia, la prima, già si stava affacciando dall’ampia porta-finestra. Le sue possenti zampe di corgi si mostrarono preannunciandola e portò lo sguardo verso il cielo, qualcosa che faceva solo in due occasioni: quando il piccione Liz passava a trovarli e quando Alexiel stava per tornare. La prima a planare dal cielo, tuttavia, fu in verità l’unico corgi che volava con l’ausilio del suo fido compagno Canny: Yellow. 

Con un’acrobazia che le veniva facile come correre con le zampette tozze rimanendo graziosissima, prerogativa unica dei corgi, un piccolo ululo richiamò l’attenzione delle compagne: «Alexiel sta arrivando! Possibile nuovo corgi del Tempo! Possibile nuovo corgi del Tempo!» annunciò girando un paio di volte sul giardino. Dall’interno della casa, un inconfondibile “tun tun tun” animò i corridoi, mentre tutte le compagne di Yellow rispondevano al suo richiamo.

La prima ad apparire fu Steno, il pelo macchiato di chiazze colorate: «Nuovo corgi? Devo progettare una nuova cuccia?!» seguita quasi subito da Katiusha, con sul dorso il suo libro illustrato da lei stessa con tutti giochi e attività per i cuccioli. 

«Amiche! Cos’è successo?» chiese Smile, mentre Hermes si affacciava dal trasportino in cui dormiva sempre, annusando l’aria: «Chi? Eh? Priapus?» senza stupire davvero nessuno, perché era nel pieno del suo diffondere il verbo di quell’opera di elevatissima cultura.
Danza la smusò con gentilezza «No, mamma Alexiel sta tornando.» le sussurrò proprio mentre Alexiel faceva finalmente la sua apparizione, atterrando con un fagotto tra i denti. Non si vedeva cosa contenesse, ma appena le sue corte zampe furono sull’erba, si rivolse subito a Tabata: «Chiama Shikayuki e VenoM0use. Le loro conoscenze di piccoli cuccioli di altre razze è necessaria.» abbaiò in tono molto serio.

Nel frattempo anche le più lente, o chi si era attardato per le proprie attività o chi sentendo dell’arrivo di un nuovo compagno aveva recuperato beni di prima necessità, stavano raggiungendo i corgi presenti in giardino.

Akemichan si trascinava dietro una copertina: «Per il freddo!» spiegò mentre se la sistemava sul groppone, per tenerla calda col proprio corpo; Sakurai la raggiunse, trascinandosi dietro il suo cuscino preferito «Per farlo stare comodo.» disse sistemandolo per bene poco prima della soglia della grande finestra. Visbs portò un giocattolo, si sapeva che ogni cucciolo a prescindere dalla razza si sentiva più tranquillo così; Ellery e Mrs in cucina stavano già preparando il necessario, sia che servisse del latte caldo, sia che la scelta vertesse su croccantini di prima qualità.

Shikayuki e VenoM0use apparvero sulla soglia e Alexiel portò il fagotto da loro. Senza scostare troppo quell’insieme di stoffe, le due corgi analizzarono il paziente con attenzione e infine, annuirono con serietà l’una verso l’altra.

La tensione era palpabile.

«Questo è senza dubbio un cucciolo di bau.» sentenziò VenoM0use.

«Tuttavia non è un corgi. Zampe troppo lunghe.» disse Shikayuki «E’ un samoyedo. Molto neve. Tanto fluffy.»
«Fluffy!» esclamò Yellow - e, dalla cucina, Ellery le fece eco. Ma altre erano più affascinate, come se non riuscissero a immaginarlo: «Fluffy...» ripeté Juls in un soffio, gli occhi che brillavano e la piccola coda impazzita. 

Alexiel annuì piano: «Qualcuno potrebbe averlo perso.» disse rivolta a Tabata.
«Chiederò a Liz di spargere la voce nella piccionaia.»
«ZeroG?» domandò spostando l’attenzione su Shade. In quel momento, dal piccolo laboratorio del loro covo segretissimo si sentì una piccola esplosione; l’allarme di sicurezza tuttavia non partì, segno di un rischio ancora minimo.

Shade zampettò un paio di volte: «Sta lavorando nel laboratorio ai nostri nuovi mantelli.»
«Va bene. Tanto non potrebbe comunque allattarlo lui.» decretò sbrigativa «Bene. Possiamo scoprirlo?»
«Possiamo.» disse Shikayuki notando che il fagottino stava vibrando, come un uovo dal quale il pulcino cercava di uscire; mosse le orecchie, inconsapevole «Ma io non lo lecco per lavarlo. Troppi peli.»

«Lo possiamo lavare io e Juls...» propose Sakurai in un borbottio. 

«IO LO POSSO CULLARE CON CANNY» esplose Yellow e proprio in quel momento il fagotto si rotolò ancora, e ancora, fin quando il cucciolo non si scoprì. Tutti i corgi del Tempo trattennero il respiro e poi, quando quel piccolo batuffolo bianco li guardò come si guardava la mamma, esplosero in versetti pieni di corgioso amore.

«Non è corgi.» disse Gala.

«Non è piccione.» sottolineò Tabata.

«Sa soltanto quello che non è?» tentò Steno, ma Alexiel scosse la testa, prendendolo dalla collottola e adagiandolo sul cuscino, così che Akemichan potesse coprirlo «Ma non crescerà qui senza sapere cosa sia. Da oggi, anche lui è un valoroso corgi del Tempo.» proclamò e anche per quel giorno, gli equilibri del poliverso furono ripristinati ancora una volta. 

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