Runaway (week 5, m5)
Mar. 26th, 2022 02:55 pm![[personal profile]](https://www.dreamwidth.org/img/silk/identity/user.png)
Prompt: Neve
Missione: M5 (week 5)
Parole: 706
Rating: teen up
Warnings: original
Molti dei ragazzi a cui danno rifugio, sia temporaneamente nel caso non vogliano rimanere sia fin quando se la sentono di restare, non hanno visto la neve. O meglio, alcuni di loro potrebbero averla vista ma essere stati così impegnati da dover scappare da qualcosa o da qualcuno per potersela godere come chiunque dovrebbe poter fare. Per essere completamente sinceri, dire "danno rifugio" non è nemmeno corretto visto che Dimitrij sente di essere più un rifugiato che qualcuno realmente di aiuto - in linea teorica Tatsuya ha detto a lui, Nikolai e Yuriy che potevano rimanere per tutto il tempo che volevano o di cui avevano bisogno, e quel permesso si è trasformato in una rassicurazione, i giorni in settimane e mesi e ormai quasi un anno. Nessuno di loro tre ha parlato di andarsene, ma hanno discusso la possibilità di rendersi utili e ripagare il loro debito qualora qualcuno venisse per minacciare anche solo uno dei ragazzi sotto la protezione dei Miyuki. Dimitrij spera non succeda mai.
«Dimitrij, ci stiamo mettendo in salone a fare merenda, vieni?» pronuncia Yukinaga, facendo capolino dal corridoio. Porta con sé un vassoio piuttosto grande che di certo sarà pieno di fette di crostata o di biscotti e, quasi sicuramente, sarà stato già preceduto da uno con abbastanza tazze di tè per tutti. Dimitrij annuisce e mette da parte il libro che stava leggendo, senza segnare alcuna pagina. E' una lettura vecchia che non avrebbe bisogno di fare di nuovo, ma lo fa sentire meno solo.
*
«Dimi, com'è la neve?» gli domanda Hans. E' uno degli ultimi a essersi unito, ha appena dodici anni e Dimitrij non sa perché ma da quando si sono visti la prima volta Hans non ha fatto altro che stargli appiccicato ogni volta che si trovano sotto lo stesso tetto. Anche adesso non ha perso l'occasione e appena Dimitrij ha preso posto per terra, sul tappeto e lasciando i divanetti liberi per gli altri, di tanto posto Hans è andato a sedersi in mezzo alle sue gambe reclamandolo come un re fa con il suo trono. Nikolai lo prende in giro dicendogli che il ragazzino deve avere una cotta per lui. Dimitrij si sente morire ogni volta che lo dice anche solo per scherzo.
«Mmmh» pronuncia a labbra strette, abbassando lo sguardo e ritrovandosi a osservare il visto di Hans e la sua espressione piena di aspettativa, per nulla diversa da quelle dei suoi compagni quando Dimitrij alza gli occhi su di loro: «fredda. E bianca.» comincia, interrotto quasi subito dalle risate dei più piccoli. Ovvio che lo sappiano già, ma Dimitrij non sa come altro descriverla: nei suoi ricordi la neve non è qualcosa di romantico o di strettamente collegato al Natale. E' gelo sulla pelle troppo scoperta mentre si scappa da un laboratorio. E' scivolare senza forze e chiedersi se non sarebbe meglio rimanere lì e farsi ricoprire, farsi seppellire, diventare tutt'uno con la neve mentre si spera di morire. E' tante persone salvate e tante altre abbandonate. E' un pavimento bianco macchiato di sangue. E' un silenzio assordante rotto solo da urla di dolore. E' guardare fuori dalla finestra, vedere i fiocchi cadere senza far rumore e sentirsi un nodo in gola mentre la speranza di uscire da una cella buia si fa sempre più piccola, destinata a sparire.
«Dimi?»
«Mh. Non la ricordo bene.» mente, anche se non è bravo a farlo, ma sempre meglio che offrire l'orrore dei suoi ricordi «Però una volta ho chiesto a Babbo Natale di cambiare la mia abilità e farmi creare la neve, così l'avrei avuta tutto l'anno.» aggiunge, cercando di sviare l'attenzione su un discorso più o meno diverso o che almeno non lo obblighi a essere la voce narrante che non sente di poter diventare. Hans lo guarda come se il solo aver pensato di chiedere una cosa simile a Babbo Natale fosse geniale e si getta a capofitto in un "cosa vorrei fosse la mia abilità".
Dimitrij sente la mano di Yukinaga posarsi con gentilezza sulla sua spalla e quando alza lo sguardo, Yuki gli fa segno di non dire nulla e con un brevissimo cenno del capo gli indica fuori dalla finestra. Un cielo di un bianco sporco sembra promettere neve.