hakurenshi: (Default)
[personal profile] hakurenshi
 

Prompt: invasione di pesci pene
Missione: M2 (week 6)
Parole: 1694
Rating: teen up
Warnings: pesci pene. Mi sembra un warning importante. Future!fic (?).



Le serate tranquille come quella sono sempre state le migliori per avere un po’ di quality time e per passare alle nuove generazioni i giusti insegnamenti, le storie di come si siano trovati e poi uniti, dei loro successi come anche dei loro insuccessi. Ogni settimana la serata di chiusura del ristorante offre loro questa opportunità: la luce soffusa, il rumore delle onde. L’atmosfera perfetta.


Un vociare sommesso si leva da uno dei tavoli più vicini alle grandi finestre che affacciano sul mare. Un gruppo di Calici si sistema, mentre asciuga dal lavaggio in lavastoviglie, lasciando la parola ai giovani perché questa è una serata importante. Il bricchetto maggiore, ormai un adolescente in verità, si rivolge a tutte le sue numerose zie: «Quale storia ascoltiamo, stasera? Chi la racconta?» chiede curioso. Sono cresciuti tanto i due bricchetti del gruppo, da quando erano Calici troppo piccoli per partecipare attivamente anche solo al Consiglio Superiore. Di molte storie non hanno ricordato nulla finché non gli sono state narrate anni dopo, nello stesso modo in cui si può raccontare un aneddoto dell’infanzia.


«Ci sono ancora molti racconti che non avete ascoltato.» fa notare zia Donut, cercando con lo sguardo il sostegno degli altri Calici. Ci sono alcune storie di cui è stato richiesto il bis già in altre occasioni: l’elevazione di zia futa a importante figura religiosa di Futacristo; il colpo di Stato, per gli amici altresì conosciuto con il nome di “la settimana di sale e forconi”; le innumerevoli battaglie per l’unico S.P.R.C (Signore e Padrone Re Calico) - con possibilità di leggere la stessa sigla con la doppia valenza di Siamo Piccoli e Rilassati Calici. Senza contare il viaggio on the road, una delle storie preferite del bricchetto più piccolo. Ma altri racconti, troppo cruenti per i loro giovani bordi vetrati, sono stati rimandati.


«Io credo ormai sia abbastanza grande per quel racconto.» pronuncia smile, consapevole che chiunque abbia combattuto al suo fianco sappia di cosa si parla. D’altra parte, è avvenuto proprio nell’anno in cui i Calici l’hanno accolta tra le loro fila nella credenza… non potrebbe mai dimenticarlo. Per correttezza cerca lo sguardo di Unlikely: in quanto madre, è naturale che l’ultima parola in merito sia la sua. Lei guarda con occhi amorevoli il suo bricchetto maggiore, annuendo prima di tornare a osservare gli altri Calici: «E’ pronto.» assicura, mentre il bricchetto più piccolo è già stato messo a dormire «L’anno prossimo sarà un Calice a tutti gli effetti. Deve conoscere questo aneddoto, perché possa essere forte e tintinnare anche nelle avversità.» dichiara infine.


Ognuno dei Calici guarda il proprio vicino, tutti consapevoli che sia il momento giusto. Tra di loro è futa a prendere la parola: «Credo che il compito di raccontare spetti a sakurai. E’ lei che di solito si occupa di queste cose… particolari


Sakurai tace per qualche attimo; vedendo tutti i Calici d’accordo con la proposta di futa, si raddrizza in tutto il suo splendore.


E’ tempo.


*


La mattinata è quasi pigra, lì al ristorante sulla spiaggia. I Calici sono nel pieno del risveglio lento, quello di quando non c’è ancora bisogno di essere scintillanti e pronti ad accogliere le persone. La cucina è silenziosa, le porte ancora tutte chiuse e le luci spente. Solo le finestre offrono una certa luminosità, la stessa che raggiunge la credenza dove dormono tutti ordinatamente sistemati ogni notte. 


In un angolo, smile, janie, akemi e mapi stanno ancora sonnecchiando. Hapworth si è appena destata dal suo sonno di bellezza, quello a cui si è dedicata perché si oppone al consumismo e il finish in pastiglie non si avvicinerà mai più a lei a costo di fingere di scivolare dal suo cestello, allearsi con il forchettone al piano di sotto e bloccare tutta la fottuta lavastoviglie. Shiroi ogni tanto apre un occhio, sbircia se sia necessario il suo aiuto per qualcosa di non meglio definito, poi torna a dormire. Sakurai, sua moglie - calicicamente parlando - da poco più di un anno, è leggermente inclinata verso di lei e ronfa. Liz e tabata, vigili veterane forgiate dal fuoco di mille battaglie che vetro di Murano levete proprio, guardano verso l’orizzonte nel loro turno di guardia. Lo sanno, che i gabbiani sono malvagi. Dopo che uno ha recentemente attentato al cristallo della povera janie, è guerra aperta.


Gli altri Calici stanno chiacchierando con toni sommessi per non svegliare i compagni, quando Donut attira la loro attenzione. Gli occhi si assottigliano nel guardare verso il mare, l’esterno: lo fissa come se fosse un nemico che in lontananza propone di rubare, copiare, duplicare, leccare - non si sa mai, con questi soggetti frustrati - i preziosi PM. Futa e nemi notano la sua serietà e sono subito in allerta a loro volta.


«Cosa succede?» domanda nemi, mentre futa le si accosta e si rivolge anche lei alla compagna che sembra aver scorto qualcosa: «Cosa vedono i tuoi occhi di Calice, Donut
«Non ne sono certa… sembra… che il mare porti qualcosa con sé.»


Liz e tabata aguzzano la vista a loro volta. Sono di certo, tra loro, quelle che hanno visto più nemici tentare di prendersi il mare, il ristorante, la credenza. Bastardi, tutti loro. 


«Quelli…» sussurra tabata, quasi non si fidasse dei suoi occhi vecchi e stanchi. Ma Liz, compagna e Papessa fedele, pronuncia ciò che a tutti sembra di vedere sempre più chiaramente. Lo fa con crudezza, non perché la vita le abbia remato contro a suon di threesome negate e abolite, ma perché è il suo modo di prendersi cura degli altri Calici. Niente segreti. Nessun indorare la pillola. 


«Quelli sono cazzi


*


Da quando la minaccia è stata inquadrata, un panico organizzato ha preso possesso della credenza in cui i Calici riposano: nemi e shiroi si sono subito messe all’opera, menti organizzate del gruppo; smile ha immediatamente supportato Unlikely nel mettere al sicuro i suoi bricchetti, così da poter combattere con valore - lei, un po’ Xena e un po’ Hyoga del Cigno. Mentre tabata ha recuperato il suo lanciafiamme («Tab! In acqua stanno, che ci fai col lanciafiamme?!» «Il fuoco è sempre la risposta, blasfema!»), futa il suo rosario e il santino con la preghiera a Futacristo, akemi e janie hanno barricato le porte in attesa del momento migliore sferrare l’attacco.


Altri Calici invece sembrano star studiando sulle antiche scritture a loro disposizione se una tale sciagura si sia mai verificata prima o se si tratti solo di qualcosa di simile, ma non identico. Capeggiati da Liz, confabulano come solo delle comari farebbero.


«Vedi?» sta dicendo mapi mostrando la sua pergamena magica, raffigurante EdmondNu:Carnival in atteggiamenti vilipendiosi «La forma è assolutamente identica. Non è un serpente.»
«Lo dicevano anche del cobra.» osserva con fare quasi distratto Liz, comprendendo dagli sguardi dei più giovani che la citazione è troppo antica. Muove quindi la mano, a suggerire di ignorare e passare oltre.


«Tecnicamente» avanza la sua ipotesi hapworth «lui è un serpente gigante e questo comunque non gli impedisce di avere–» si lancia nella sua invettiva, sbandierando la figura altrettanto vilipendiosa di YakumoNu:Carnival. A interromperla è la voce di Donut che le richiama al punto della situazione con una certa urgenza: «Avanzano!»

«Cazzo!»
«E’ quello che stiamo cercando di definire con sicurez–»
«No, nel senso, in acqua!»
«janie» pronuncia nemi preoccupata «te lo avevo detto di non farti riempire di vino fino all’orlo, ieri…»
«NO CI SONO CAZZI IN ACQUA SUL SERIO!» smile abbandona ogni delicatezza, mentre una grande, immensa ondata di presunti peni arriva imponente come una poly a quadriglia, minacciosa come Castaros a percentuali massime.


I Calici lo capiscono subito: la battaglia non può essere evitata, questa volta.


Liz prende in mano la situazione, voltandosi verso nemi e shiroi: «Sappiamo come annientarli?»
«Noooo» si sente esclamare con disperazione proprio a shiroi, i fogli pieni di tabelle excel tra le mani: «HO SCORDATO DI INSERIRE UN GIORNO. E’ TUTTO SBAGLIATO. TUTTO DA RIFARE.»


Tutti si guardano per un lungo istante, consapevoli di essere matematicamente troppo stupidi per provare ad aiutare. Mortificati nella loro impotenza, ma con il forte desiderio di rivalsa di chi nella vita è mosso dall’unica, immensa forza dello spite, si stringono gli uni agli altri. Qualunque sia la loro sorte, l’affronteranno insieme.


shiroi si appanna, che è tipo sbiancare ma da Calice elegante. Guarda tutte le sue compagne, con gravità: «Ho capito cosa sono…» pronuncia, quasi senza osare andare oltre. Tutte sanno che l’ultima volta in cui è stata pronunciata una frase simile, Bella ha dovuto dire a Edward di conoscere la sua natura di vampiro per poi ritrovarsi con un trasferello sbrilluccicoso come marito eterno. Forse sono meglio i pesci pene.


«Dillo.» interviene akemi, risoluta: «Siamo abbastanza forti per sopportarlo. Non devi sostenere questo peso da sola.» dice, mentre gli altri Calici annuiscono. Così, nel silenzio del ristorante, mentre una mareggiata riempie la sabbia di orribili pesci di tragicomiche forme…


«Nel mio luogo di origine le chiamano… minchie di mare


*


Un silenzio consapevole riempie il ristorante, mentre il baluginio delle luci illumina i Calici riuniti. Il loro bricchetto più grande è ammirato e teso al tempo stesso - possono immaginare i dubbi della sua giovane età: saprò essere all’altezza? Pure a me il mare porterà dei piselli?


«Ma…» comincia, passando lo sguardo da una zia all’altra «com’è finita poi?»
«Alla fine qualcuno ha detto che era colpa delle tabelle che sono un’eredità di Fabian,» comincia a spiegare pazientemente akemi, con smile a inserirsi con un: «Solo che sakurai ha urlato qualcosa nel suo dialetto che non ho capito, perché pensava fosse un’offesa a shiroi che si occupa delle tabelle.»


janie si fa un po’ più avanti, schiarendosi la voce: «Permettetemi.» dice per prendere la parola, fare un bel respiro e poi esprimersi nella perfetta imitazione romana «AO’, E’ DE MI MOJE CHE PARLI, LAVATE LA BOCCA CO’ L’ACIDO.» venendo subito approvata da sakurai. Il Calice narrante infatti tintinna con orgoglio: «Era per puntualizzare. Comunque alla fine i pesci pene ci hanno insegnato due cose.» prosegue «La prima è che non c’è nulla che, uniti, non possiamo sconfiggere.»


Il bricchetto, ormai quasi calice adulto, la guarda ammirato: «E la seconda?»


«Eh.» sospira lei «La seconda è che se quei pesci ti invadono la spiaggia, so cazzi
This account has disabled anonymous posting.
If you don't have an account you can create one now.
HTML doesn't work in the subject.
More info about formatting

Profile

hakurenshi: (Default)
hakurenshi

April 2025

S M T W T F S
  1234 5
6789101112
1314151617 1819
20212223242526
27282930   

Most Popular Tags

Style Credit

Expand Cut Tags

No cut tags
Page generated Jun. 9th, 2025 11:16 am
Powered by Dreamwidth Studios